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GAS FLUORURATI

Registro Nazionale e discipline

 Il 9 gennaio 2019 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il D.P.R. n. 146 del 16 novembre 2018, che attua il Regolamento (UE) 517/2014 sui gas fluorati ad effetto serra e abroga il Regolamento (UE) 842/2006 e il precedente D.P.R. n. 43 del 27/01/2012.

L’articolo 15 del D.P.R. conferma l’obbligo di iscrizione al Registro telematico nazionale delle persone e delle imprese certificate (già previsto dal precedente D.P.R. 43/2012), per imprese e persone che svolgono attività di installazione, riparazione, manutenzione e smantellamento di apparecchiature contenenti gas fluorurati nonché di controllo e recupero dei gas.

Gli articoli più importanti sono quelli relativi alle alla vendita e all’acquisto di gas.

Sul nuovo Decreto Legislativo viene quindi riportato:

Art. 9  Violazione degli obblighi stabiliti dall’articolo 11 del regolamento (UE) n. 517/2014 in materia di restrizioni all’immissione in commercio.

  1. Le imprese che forniscono gas fluorurati a effetto serra a persone fisiche o imprese che non sono in possesso del pertinente certificato o attestato rilasciato ai sensi degli articoli 7, 8, 9 e 13 del decreto del Presidente della Repubblica, n. 146 del 2018, per le attività di cui all’articolo 11, paragrafo 4, del regolamento (UE) n. 517/2014, indipendentemente dalle modalità di vendita utilizzata, sono punite con la sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000,00 euro a 50.000,00 euro.
  1. Le persone fisiche o imprese che acquistano gas fluorurati a effetto serra per le attività di cui all’articolo 11, paragrafo 4, del regolamento (UE) n. 517/2014, indipendentemente dalle modalità di vendita utilizzata, senza essere in possesso del pertinente certificato o attestato rilasciato ai sensi degli articoli 7, 8, 9 e 13 del decreto del Presidente della Repubblica n. 146 del 2018, sono punite con la sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000,00 euro a 50.000,00 euro.
  1. Le imprese che forniscono gas fluorurati a effetto serra per le attività di cui all’articolo 11, paragrafo 4, del regolamento (UE) n. 517/2014, indipendentemente dalle modalità di vendita utilizzata, che non inseriscono nella Banca Dati di cui all’articolo 16, del decreto del Presidente della Repubblica n. 146 del 2018 le informazioni ivi previste al comma 2, sono punite con la sanzione amministrativa pecuniaria da 500,00 euro a 5.000,00 euro.

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IBRIDE PLUG-IN: TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE

I modelli ibridi plug-in popolano sempre di più i listini delle case automobilistiche.

Il motivo è semplice: grazie alla doppia motorizzazione termica ed elettrica e alla batteria ricaricabile con la spina consentono di percorrere qualche decina di chilometri a corrente. Ciò si traduce in un basso livello di emissioni omologate di anidride carbonica, che consente di bilanciare quello delle vetture tradizionali e abbassare la media su cui, in caso di superamento dei limiti imposti dall’Unione europea, i costruttori devono pagare pesanti sanzioni.

Di fatto, la convenienza delle ibride plug-in dipende da come vengono utilizzate.

Se i percorsi quotidiani sono all’interno dell’autonomia elettrica e si ricarica la batteria tutte le notti si avranno minori costi di esercizio.

Viceversa, nei lunghi viaggi in autostrada, l’apporto dell’elettrico si diluisce e la spesa per il carburante sarà simile a quella di una vettura convenzionale di pari caratteristiche, anche perché nella marcia a velocità pressoché costante l’effetto della rigenerazione dell’energia in decelerazione è assai ridotto; a ciò va aggiunto il costo dell’energia elettrica.

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PROGETTO C-ROADS E GUIDA ASSISTITA LIVELLO 3

Sistemi di assistenza alla guida ADAS

Sono stati presentati i primi risultati di C-Roads Italy, progetto co-finanziato dalla Comunità Europea che vede coinvolti l’Autostrada del Brennero, il Centro Ricerche del gruppo Stellantis (gruppo PSA e Fiat Chrysler Automobiles) e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in quello che è lo “spin-off” italiano di una più ampia iniziativa europea.

Lo scopo è quello di sperimentare le smart roads, ossia percorsi nei quali viene implementato il sistema C-ITS (Cooperative Intelligent Transport Systems) per la comunicazione Vehicle to Everything (V2X) tra autoveicoli e infrastrutture.

Gli obiettivi del programma sono il miglioramento della sicurezza e dell’efficienza dei trasporti, anche in relazione alla gestione del traffico e all’integrazione degli ADAS avanzati di livello 3.

Il gruppo Stellantis sta raccogliendo i dati allo scopo di affinare gli algoritmi delle centraline e prepararsi quindi ad allestire questi sistemi sui modelli futuri. Ai veicoli verranno fornite indicazioni su lavori in corso, veicoli fermi sulla carreggiata, traffico, condizioni meteo, limiti di velocità temporanei e sulla presenza dei caselli per il pedaggio (con relativa geolocalizzazione). Le informazioni saranno ulteriormente arricchite dai dati provenienti da altri veicoli, i quali potranno condividere velocità, accelerazione, imbardata ed uso degli indicatori di direzione per contribuire a ricreare un’immagine più accurata della situazione.

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CREDITO PER INVESTIMENTI IN BENI MATERIALI “INDUSTRIA 4.0”

La legge di bilancio 2021 ha potenziato gli incentivi e ridotto le tempistiche di utilizzo del credito d’imposta per gli investimenti delle imprese in Industria 4.0.

Il Piano Industria 4.0 è una grande occasione per tutte le aziende che vogliono cogliere le opportunità legate alla quarta rivoluzione industriale.

Saper cogliere questa sfida riguarda soprattutto gli imprenditori.

A COSA SERVE

Supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi   produttivi.


QUALI VANTAGGI

Credito d’imposta nella misura del 50% del costo degli investimenti in beni strumentali nuovi, dispositivi e tecnologie abilitanti la trasformazione in chiave 4.0 acquistati o in leasing.


A CHI SI RIVOLGE

Tutti gli imprenditori titolari di reddito d’impresa, comprese le imprese individuali.


COME SI ACCEDE

Si accede in maniera   automatica in fase di redazione di bilancio e tramite autocertificazione.

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Adeguamento tariffa revisione

Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ed il Ministro dell’Economia e delle Finanze, in data 03/08/2021, hanno adottato il Regolamento che, a decorrere dal 01 novembre 2021, stabilisce l’adeguamento della tariffa revisione per un importo pari a € 9,95 iva esclusa.

    Descrizione

Vecchio importo

Nuovo importo

Costo revisione

€ 45,00

€ 54,95

Versamento MCTC

€ 10,20

€ 10,20

Spese postali

€ 1,46

€ 1,46

Versamento IVA

€ 10,22

€ 12,41

Totale

€ 66,88

€ 79,02

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